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Ottobre 15, 2025 | Celio Impianti

Impianto elettrico livello 3 domotico

Dettaglio di un quadro elettrico moderno con interruttori automatici e cablaggi ordinati.

Oggi, la richiesta di impianti elettrici non si limita più alla semplice distribuzione dell’energia. Privati e imprese cercano soluzioni integrate, sicure e già predisposte per la domotica, capaci di dialogare con dispositivi smart, monitorare i consumi e garantire funzionalità evolute nel tempo.

In questo scenario, l’impianto elettrico di livello 3 rappresenta il riferimento tecnico per chi desidera un impianto ad alte prestazioni, progettato secondo criteri normativi precisi (CEI 64-8) e pronto per evolversi con le esigenze dell’utente e dell’edificio.

In questo articolo, noi di Celio Impianti analizziamo nel dettaglio cosa distingue un impianto di livello 3, quali sono le sue dotazioni, come deve essere progettato per essere conforme e in quali contesti è la scelta più adatta.

Un contenuto pensato per orientarsi in modo consapevole verso una soluzione tecnologicamente avanzata, affidabile e soprattutto sostenibile nel tempo.

Impianto elettrico livello 3: quali sono le regole?

Progettare un impianto elettrico di livello 3 vuol dire adottare un approccio evoluto, orientato al futuro e pienamente conforme alle normative attuali.

Il riferimento normativo per la progettazione è la Norma CEI 64-8 

che suddivide le dotazioni impiantistiche in tre livelli prestazionali:

  • Livello 1: requisiti minimi
  • Livello 2: configurazione standard
  • Livello 3: impianto avanzato con funzioni domotiche integrate

Nel caso del livello 3, non si parla solo di una maggiore quantità di prese, punti luce o sezionamenti, ma di un impianto concepito per gestire sistemi smart, automazioni, monitoraggi e funzioni di controllo, fin dalla fase progettuale. Nel nostro lavoro, quando realizziamo un impianto di livello 3, ci assicuriamo che ogni elemento sia pensato non solo per rispondere alle esigenze attuali, ma anche per accogliere quelle future. Ecco i principi chiave che guidano ogni progetto:

  • Scalabilità garantita: l’impianto deve essere predisposto per crescere, evolvere e integrarsi con nuove tecnologie, senza dover intervenire con modifiche invasive.
  • Compatibilità tra componenti: ogni elemento installato deve aderire a standard di comunicazione affidabili e condivisi, per evitare incompatibilità tra dispositivi di produttori diversi.
  • Sicurezza e automazione progettate insieme: la gestione dei carichi, le protezioni e le funzioni domotiche devono far parte del progetto fin dall’inizio, non essere aggiunte “in seconda battuta”.
  • Trasparenza e tracciabilità: la Dichiarazione di Conformità rilasciata a fine lavori deve indicare in modo chiaro che si tratta di un impianto livello 3, con l’elenco dettagliato delle funzioni e predisposizioni implementate.

Nel contesto residenziale, puntare su una progettazione conforme significa migliorare l’efficienza dell’abitazione, aumentarne il valore e facilitare future integrazioni tecnologiche, come sistemi di climatizzazione intelligente, gestione dell’illuminazione o sicurezza automatizzata.

Nel contesto aziendale o professionale, invece, l’attenzione al progetto e al rispetto delle regole non è solo una questione tecnica: è un vero fattore competitivo. Un impianto ben configurato riduce i rischi di inattività, ottimizza i consumi, semplifica la manutenzione e consente di monitorare e controllare processi interni con maggiore precisione.

Le dotazioni dell’impianto elettrico di livello 3

Le dotazioni previste non sono lasciate alla libera interpretazione dell’installatore, ma seguono criteri oggettivi: il livello 3 richiede almeno quattro funzioni domotiche attive e configurate.

Ecco quali sono e perché fanno la differenza nella pratica.

  • Controllo accessi e sicurezza attiva

Non si tratta solo di installare un allarme: il sistema di sicurezza, per rientrare nel livello 3, deve essere integrato con l’impianto elettrico e comunicare in tempo reale con altri dispositivi (ad esempio: accensione automatica delle luci in caso di intrusione o apertura di varchi controllati da remoto). Questo è fondamentale non solo in abitazioni, ma in spazi aziendali o condominiali dove è necessario gestire più utenti e più punti di accesso in sicurezza.

  • Ottimizzazione dei carichi elettrici

In un impianto livello 3, i carichi vengono monitorati e gestiti attivamente: non si limita a “misurare”, ma interviene se necessario. Può spegnere in automatico dispositivi non prioritari quando il consumo supera una soglia impostata, evitando blackout. Una funzione utile in ambienti con potenze impegnate vicine ai limiti (es. abitazioni elettrificate, uffici, laboratori tecnici, ecc.).

  • Automazioni gestite in base a scenari reali

Luci, tapparelle, tende, ventilazione e altri elementi possono essere gestiti in base a orari, presenza di persone o condizioni ambientali (luce naturale, temperatura, ecc.). A differenza dei semplici timer o interruttori, qui parliamo di logiche intelligenti configurabili, gestibili anche da remoto, che si adattano ai comportamenti degli utenti. Questo riduce gli sprechi e migliora l’efficienza degli ambienti.

  • Monitoraggio attivo dei rischi ambientali

I sensori per fumo, gas o allagamenti non sono installati “a parte”, ma fanno parte dell’infrastruttura impiantistica. La loro integrazione consente non solo di segnalare un’anomalia, ma anche di attivare misure immediate, come la chiusura di una valvola, la disattivazione di una linea elettrica o l’invio di notifiche a più utenti.

  • Sistema pronto per analisi energetiche avanzate

Non basta conoscere quanta energia si consuma: il livello 3 consente di distinguere chi consuma, quando e come. Questo rende l’impianto uno strumento decisionale, utile per ottimizzare l’uso delle risorse, controllare i picchi di assorbimento o pianificare investimenti futuri (ad esempio: accumuli, fotovoltaico, pompe di calore). Un vantaggio concreto per aziende e amministratori condominiali che devono rendicontare dati o ridurre i costi operativi.

In sostanza, le dotazioni dell’impianto elettrico livello 3 sono moduli funzionali ben precisi, che devono:

  • essere attivi e funzionanti, non solo predisposti;
  • dialogare tra loro, senza sistemi chiusi o limitazioni di protocollo;
  • essere documentati e tracciabili nella dichiarazione finale.

Come deve essere un impianto elettrico livello 3 per essere a norma

Per essere conforme alle normative e rientrare correttamente nella classificazione “livello 3”, un impianto elettrico deve rispettare precisi requisiti tecnici, progettuali e documentali. Bisogna avere una struttura completa, verificabile e certificabile, secondo quanto previsto dalla Norma CEI 64-8 e dal DM 37/08.

Requisiti tecnici e progettuali

Un impianto di livello 3 deve essere realizzato con attenzione alla qualità e all’espandibilità del sistema. In particolare:

  • Cablaggio e quadri elettrici devono essere dimensionati correttamente, in base ai carichi previsti e all’eventuale crescita futura del sistema (es. aggiunta di automazioni, accumuli, ricarica veicoli, ecc.);
  • I sezionamenti e le protezioni devono garantire un livello di sicurezza avanzato, suddividendo in modo funzionale i circuiti in base alle esigenze degli ambienti (illuminazione, climatizzazione, utenze domotiche, impianti ausiliari…);
  • Tutti i dispositivi devono essere interoperabili, aggiornabili e predisposti per eventuali estensioni, senza dover intervenire sull’impianto fisico o demolire pareti e canalizzazioni.

Per essere pienamente a norma, l’impianto deve essere accompagnato da:

  • Schema elettrico aggiornato, che evidenzi le funzioni integrate e la logica di funzionamento;
  • Etichettatura chiara nei quadri e nei punti di controllo, utile sia per l’utente finale che per i tecnici che dovranno intervenire in futuro;
  • Dichiarazione di conformità (Di.Co.) che attesti l’esecuzione a regola d’arte, rilasciata secondo quanto previsto dal DM 37/08.

Questi elementi sono fondamentali non solo per il collaudo iniziale, ma anche per eventuali modifiche successive, ispezioni, o in caso di cessione dell’immobile. In contesti più complessi la conformità non si limita al singolo impianto elettrico.

È essenziale che il livello 3 sia coordinato con gli altri impianti tecnici: climatizzazione, videosorveglianza, antincendio, sistemi di supervisione, automazioni di accesso. Questo evita disallineamenti, garantisce maggiore efficienza energetica e consente un controllo centralizzato semplificato. Implementare un impianto di livello 3 ben realizzato non è solo una scelta tecnica: porta benefici tangibili per tutti i soggetti coinvolti nel progetto.

Per il privato

  • Gestione semplificata della casa tramite smartphone, tablet o comandi vocali;
  • Ambienti più confortevoli, sicuri e ottimizzati;
  • Valorizzazione dell’immobile in caso di vendita o locazione;
  • Predisposizione per evoluzioni future (es. fotovoltaico, domotica, smart home).

Per l’azienda

  • Maggiore affidabilità operativa e riduzione dei tempi di inattività;
  • Monitoraggio dei consumi e ottimizzazione delle risorse;
  • Integrazione con sistemi di sicurezza, illuminazione e accessi;
  • Prontezza per l’adozione di tecnologie sostenibili (es. mobilità elettrica, BMS, sensoristica).

Per progettisti, tecnici e amministratori

  • Progetti più solidi dal punto di vista normativo;
  • Maggiore facilità nella gestione documentale e manutentiva;
  • Aumento del valore tecnico e commerciale degli immobili gestiti;
  • Riduzione del rischio di contestazioni o non conformità in sede di collaudo.

Optare per un impianto elettrico livello 3 domotico significa scegliere una soluzione avanzata, scalabile e progettata per l’era digitale. Con Celio Impianti, potrai contare su una consulenza completa, progettazione su misura e installazione eseguita secondo normativa, per edifici residenziali, commerciali o industriali che puntano all’eccellenza.

Contattaci oggi stesso per una consulenza dedicata: definiamo insieme il progetto più adatto alle tue esigenze tecnologiche e di efficienza.

FAQ sull’impianto elettrico livello 3

Quali sono i requisiti minimi perché un impianto sia considerato livello 3?

Secondo la norma, è necessario che siano realizzate almeno quattro funzioni domotiche integrate (antintrusione, controllo carichi, automazione, monitoraggio) e che l’impianto rispetti le dotazioni previste per i livelli inferiori. 

Un impianto livello 3 è obbligatorio?

No. La classificazione in livelli non è obbligatoria per legge in tutti i casi, ma diventa altamente consigliata quando si punta a efficienza, comfort e predisposizione tecnologica. La dotazione base (livello 1) resta il requisito minimo per la conformità normativa. 

Può un impianto esistente essere aggiornato al livello 3?

Sì, ma l’operazione richiede una valutazione tecnica perché l’impianto esistente potrebbe non essere predisposto per alcune funzioni domotiche o per le dotazioni richieste. In alcuni casi è necessario intervenire su cablaggi, quadro elettrico, distribuzione.

Quali benefici concreti posso ottenere con un impianto domotico?

Tra gli effetti reali: controllo remoto della casa o dell’edificio, gestione automatizzata dell’illuminazione e del clima, sicurezza integrata (antintrusione, allagamenti, gas), monitoraggio dei consumi, maggiore valore dell’immobile.

Quanto incide il livello 3 sull’investimento iniziale?

L’investimento è più elevato rispetto a un impianto standard, ma va valutato come valore aggiunto nel tempo: risparmio energetico, maggiore affidabilità, minori interventi futuri e valorizzazione dell’edificio.

Celio Impianti è l’azienda che offre soluzioni complete per l’impiantistica civile e industriale.
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