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Settembre 23, 2025 | Celio Impianti

Come si classificano gli impianti elettrici?

Quadro elettrico.

Nel mondo dell’edilizia – civile, industriale o condominiale che sia – la domanda “Come si classificano gli impianti elettrici?” non è roba da tecnici o da manuali polverosi. È una domanda da farsi prima ancora di scegliere il colore delle pareti. Perché da quella risposta dipendono sicurezza, legalità, valore dell’immobile e anche la tranquillità di chi ci vive o ci lavora dentro.

Un impianto può essere base, avanzato o intelligente. Può essere “a norma” sulla carta o davvero progettato per le esigenze di chi lo usa ogni giorno. Può costarti poco oggi, ma molto domani se non scegli con criterio.

Leggendo il seguito, ti addentrerai dentro il mondo delle classificazioni elettriche in modo chiaro, pratico e onesto, senza tecnicismi inutili. Solo ciò che conta davvero per privati, aziende e amministratori condominiali che cercano un partner affidabile per lavori civili o industriali.

Se non l’hai ancora fatto, puoi approfondire l’argomento con la guida completa sulle differenze tra impianti elettrici civili e industriali

Che cosa sono i livelli dell’impianto elettrico

Parlare di impianti elettrici fa subito venire in mente fili, quadri, interruttori e certificazioni, ma tra tutti i concetti che si sentono in giro, ce n’è uno che manda in confusione anche i più volenterosi: i livelli dell’impianto.

I livelli non sono invenzioni commerciali, ma categorie ben precise introdotte dalla norma CEI 64-8. Servono a classificare ogni impianto elettrico residenziale in base alla sua dotazione minima, alla complessità e al tipo di utilizzo previsto.

I livelli parlano chiaro e dicono:

  • cosa deve esserci obbligatoriamente in un impianto,
  • cosa può essere aggiunto per migliorare sicurezza, efficienza e gestione,
  • e soprattutto quanto puoi fidarti di quell’impianto nel tempo.

La norma CEI 64-8 ha messo ordine nel caos. Ha stabilito tre livelli standardizzati (che vedremo nel dettaglio tra poco), ognuno con i suoi requisiti minimi obbligatori e le sue possibilità evolutive. Come dire: il livello 1 è la base, il livello 2 comincia a farti vivere bene e il livello 3… Ti fa sentire nel futuro.

I 5 motivi che potrebbero farti guardare l’impianto elettrico con occhi nuovi sono:

  • È un obbligo di legge per tutte le nuove installazioni. Se non rispetti il livello minimo richiesto, rischi sanzioni e certificazioni non valide.
  • Incide direttamente sulla sicurezza: differenziali, protezioni, messa a terra. Tutto parte da lì.
  • Ti aiuta a scegliere consapevolmente, in base a come vivi lo spazio: sei in casa poche ore o ci lavori da remoto? Hai figli? Usi la domotica? Ogni caso ha il suo livello.
  • Aumenta il valore dell’immobile. Un impianto ben classificato è un punto a favore se vuoi vendere o affittare.
  • Evita spese inutili in futuro. Con un impianto adeguato, non devi tornare a spaccare muri tra due anni perché ti manca una presa o un punto luce.

Quando non si applica la norma per la classificazione degli impianti?

La norma CEI 64-8, nella sua variante V3 introdotta nel 2011, è il riferimento principale in Italia per definire i livelli minimi che un impianto elettrico deve rispettare, soprattutto in ambito residenziale.

È una regola vera e propria e sapere quando si applica fa la differenza tra un lavoro fatto a norma e uno che può finire in discussioni (o peggio, in sanzioni).

Ecco i casi in cui la norma diventa legge:

Nuove costruzioni

Stai costruendo casa da zero? Oppure gestisci un cantiere per conto di un condominio in fase di realizzazione? Nessun dubbio: l’impianto deve essere progettato e realizzato seguendo la classificazione CEI 64-8.

Vale per tutti:

  • case unifamiliari
  • appartamenti in condominio
  • villette a schiera
  • case su più piani

Se è una nuova costruzione, la norma è sempre obbligatoria.

Ristrutturazioni importanti

Non basta cambiare due interruttori per rientrare in questa categoria.Ma se stai rifacendo tutto l’impianto elettrico, magari insieme ad altri lavori strutturali, la classificazione è obbligatoria anche qui.

Quando si parla di ristrutturazione edilizia rilevante (ovvero, quando l’impianto viene modificato in modo sostanziale), la legge ti impone di portarlo ai livelli minimi stabiliti dalla norma.Se cambi il quadro elettrico, aggiungi nuove linee, o modifichi radicalmente la distribuzione, non puoi ignorare la CEI 64-8.

Cambio di destinazione d’uso

Hai trasformato un ex negozio in un appartamento? Oppure stai riconvertendo un ufficio in una casa vacanza? Anche in questi casi, scatta l’obbligo di classificare l’impianto.

Il motivo è semplice: cambiano le esigenze, cambia l’utilizzo dello spazio, cambia il modo in cui l’energia elettrica viene consumata e quindi deve cambiare anche il livello di sicurezza e prestazione dell’impianto.

Anche per piccoli locali commerciali

La CEI 64-8 nasce per ambienti residenziali, è vero, ma sempre più professionisti scelgono di applicarla anche in contesti non obbligatori, come:

  • negozi di piccole dimensioni
  • studi professionali
  • laboratori artigianali
  • uffici aperti al pubblico

Lo fanno per un motivo semplice e concreto: sicurezza, affidabilità, valore. Anche se la legge non impone la classificazione in questi casi, adottarla significa:

  • garantire standard elevati
  • facilitare la manutenzione futura
  • offrire un ambiente più sicuro a chi ci lavora e a chi ci entra.

I livelli dell’impianto elettrico

La norma CEI 64-8 V3 ha fatto ordine, introducendo tre livelli di classificazione per gli impianti residenziali. Non si tratta di etichette teoriche, ma di vere e proprie categorie progettuali che determinano cosa puoi (o devi) aspettarti dal tuo impianto. Eccoli nel dettaglio:

Livello 1 degli impianti elettrici

Il Livello 1 è il minimo sindacale per un impianto nuovo. Quello che la legge impone per obbligo. Niente fronzoli, niente extra. Solo ciò che serve per garantire una base sicura e funzionante.

Include:

  • Un numero definito di prese e punti luce, in base alla metratura
  • Un interruttore differenziale per la protezione generale
  • Dispositivi contro le sovracorrenti (tipo cortocircuiti o sovraccarichi)
  • Un quadro elettrico basilare, senza sezionamenti particolari

Si installa solitamente se:

  • hai un budget limitato
  • vuoi solo rispettare la norma, senza investire in funzionalità avanzate
  • l’immobile non ha esigenze particolari (es. casa vacanza, affitto breve)

Livello 2 degli impianti elettrici

Il Livello 2 è per chi capisce che un impianto elettrico non è solo un dettaglio tecnico, ma un alleato nella vita quotidiana. È il livello di chi:

  • ha una famiglia e tanti dispositivi da gestire
  • lavora da casa
  • oppure vuole semplicemente più comodità e affidabilità

Rispetto al livello 1 offre di più:

  • Più prese e punti luce (mai più ciabatte ovunque!)
  • Protezione suddivisa per zone (bagno, cucina, camere…), così un guasto non ti spegne tutta casa
  • Domotica di base: tapparelle elettriche, luci automatiche, cronotermostati
  • Predisposizione per connessioni moderne: internet, TV, impianti audio, ecc.

Ideale se:

  • Vivi in un appartamento moderno
  • Vuoi maggiore controllo e comodità
  • Hai figli, lavori da remoto o hai esigenze tecnologiche specifiche

Livello 3 degli impianti elettrici

Il Livello 3 non è un impianto, ma un ecosistema elettrico intelligente.Qui tutto è pensato per offrirti automazione, efficienza, sicurezza e controllo totale, anche quando sei a chilometri di distanza.

Comprende:

  • Domotica avanzata, con controllo completo da smartphone o tablet
  • Sensori di presenza, crepuscolari, scenari personalizzati
  • Integrazione con sistemi di allarme e videosorveglianza
  • Gestione smart dei consumi per risparmiare energia (e soldi)
  • Distribuzione dell’energia ottimizzata stanza per stanza

Viene consigliato per:

  • Ville, case di pregio, immobili di lusso
  • Affitti di fascia alta
  • Chi ama la tecnologia e vuole un impianto che si adatta al suo stile di vita

Tabella dei 3 livelli degli impianti elettrici

LivelloCaratteristiche principaliPer chi è pensato
Livello 1Impianto base, a norma, senza funzioni aggiuntiveBudget ridotti, case vacanza
Livello 2Più prese, protezione avanzata, domotica baseFamiglie, smart worker
Livello 3Impianto domotico completo, controllo da remoto, efficienza smartVille, luxury, tecnologia avanzata

3 tipi di classificazioni degli impianti elettrici

Oltre ai livelli normativi, esistono altre tre chiavi di lettura fondamentali per classificare e progettare al meglio qualsiasi impianto elettrico. Capirle ti aiuterà a chiedere esattamente ciò che ti serve e a evitare errori costosi.

1 – Classificazione per destinazione d’uso: dove va l’impianto?

Non è la stessa cosa installare un impianto in un attico di lusso, in un laboratorio meccanico o in una scuola. Ogni ambiente ha esigenze diverse per legge e per logica.

Ecco le principali categorie:

  • Impianti residenziali (case, appartamenti, ville, B&B)
  • Impianti commerciali (negozi, ristoranti, bar, studi)
  • Impianti industriali (capannoni, magazzini, linee di produzione)
  • Impianti pubblici (scuole, ospedali, uffici comunali)

E’ importante perché le normative, le potenze richieste e i sistemi di sicurezza cambiano a seconda della destinazione.

2 – Classificazione per tipo di installazione: come viene realizzato?

Qui si entra nel campo delle scelte progettuali e pratiche. Questa classificazione riguarda il “modo fisico” in cui l’impianto viene installato dentro (o fuori) le pareti.

Ecco le principali modalità:

  • Impianti a vista → tutti i cavi e le canaline sono esterni. Più economico, ma meno estetico.
  • Impianti incassati → tutto nascosto nelle pareti. Elegante e pulito, ma richiede lavori murari.
  • Impianti canalizzati → ideali per ambienti industriali o uffici, dove servono modifiche rapide e frequenti.
  • Impianti integrati nella domotica → progettati fin dall’inizio per interagire con sistemi smart.

E’ importante perché impatta su:

  • costi di installazione
  • tempi di realizzazione
  • possibilità di modifica futura
  • aspetto estetico

3 – Classificazione per livelli di automazione: quanto è smart il tuo impianto?

Questa classificazione divide gli impianti in base alla loro capacità di interagire con te, con altri dispositivi e con l’ambiente. Le tre macro-categorie:

  • Impianti tradizionali

Comandi manuali, zero automazione. Accendi e spegni “alla vecchia maniera”. Essenziali, economici, affidabili.

  • Impianti semi-automatici

Timer, sensori crepuscolari, regolatori di luminosità, tapparelle elettriche. Una via di mezzo perfetta per chi vuole comodità senza complicazioni.

  • Impianti domotici intelligenti

Tutto è connesso: luci, allarmi, videocamere, climatizzazione, persiane, anche la macchina del caffè (sì, davvero). Comandi vocali, app, scenari personalizzati e controllo da remoto. Il massimo in termini di comfort, sicurezza ed efficienza energetica.

Che tu sia un privato che ristruttura casa, un’azienda che apre una nuova sede, o un amministratore condominiale in cerca di soluzioni sicure, è fondamentale affidarsi a professionisti esperti e aggiornati come il team di Celio Impianti. 

Contattaci oggi stesso per progettare insieme l’impianto elettrico più adatto al tuo progetto. Affidabilità, competenza e sicurezza sono la nostra garanzia.

FAQ sulle classificazioni degli impianti elettrici

Qual è il livello minimo richiesto dalla normativa per un impianto elettrico domestico?
Il livello minimo obbligatorio è il Livello 1, che assicura la sicurezza di base e un numero standard di prese e punti luce.

Cosa succede se non rispetto i livelli della normativa CEI 64-8?
Il mancato rispetto può portare a sanzioni, invalidazione delle certificazioni e problematiche legate alla sicurezza e responsabilità civile.

Posso passare da un livello 1 a un livello 2 in un secondo momento?
Sì, ma è consigliabile predisporre l’impianto sin dall’inizio per evitare spese maggiori in futuro.

Quanto costa un impianto di livello 2 rispetto al livello 1?
Indicativamente, un impianto di livello 2 può costare dal 20% al 40% in più, ma offre maggiore comfort e valore all’immobile.

Gli impianti domotici sono solo per case di lusso?
Assolutamente no. La domotica è diventata accessibile, anche per appartamenti di media fascia, grazie a sistemi modulari ed economici.

Devo adeguare il mio vecchio impianto elettrico alla nuova classificazione?
Non è obbligatorio, ma fortemente consigliato per motivi di sicurezza, efficienza e valorizzazione dell’immobile.

Celio Impianti è l’azienda che offre soluzioni complete per l’impiantistica civile e industriale.
Ci occupiamo di progettazione, pratiche, installazione e gestione di impianti elettrici, fotovoltaici, termici, idraulici e di sicurezza.
Un referente unico e affidabile per rendere più efficiente, sicura e moderna la tua energia.

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